Cammino per gli adolescenti1°-3° superiore2023-2024
Il gruppo ADO è formato dai ragazzi dalla prima alla terza superiore. Insieme ai propri animatori gli adolescenti cercheranno di approfondire la conoscenza di se stessi, cercheranno di formare un proprio pensiero critico su ciò che contraddistingue le loro giornate e le loro relazioni. Viene loro proposto, infine, il servizio, come atteggiamento che contraddistingue l’identità del cristiano.
Gli animatori metteranno a disposizione il loro tempo per essere testimoni di vita e compagni di viaggio con cui crescere reciprocamente.
Gli adolescenti si ritrovano il venerdì sera per vivere dei momenti formativi e di crescita sia personale che di gruppo. Durante l’anno vivranno, inoltre, esperienze comunitarie come il Meeting Diocesano Adolescenti, i campi invernali ed estivi, alcune uscite ad eventi e occasioni particolari e il servizio come animatori durante il Grest estivo.
Domenica 24 settembre, palazzetto dello sport di Verona
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Davide - Campo ADO 2023
“L’uomo vede l'apparenza, ma il Signore vede il cuore”. 1Sam 16,7
I fratelli di Davide hanno tutte le carte in regola per essere apprezzati e scelti come nuovi re d’Israele dal profeta Samuele, perché combaciano con il modello di perfezione del loro tempo: sono degli uomini allenati al combattimento, alti, forti e prestanti. Davide invece, esile e gentile, è proprio l’esatto opposto di quello che ci si aspetterebbe da un candidato alla corona, eppure Dio guarda ciò che c’è nel cuore, non si ferma alle apparenze ma vede ciò che sei veramente… e gli piace!
La storia di Davide, antica e sempre attuale: ecco il tema che ha accompagnato i nostri adolescenti durante il camposcuola vicariale tenutosi dal 20 al 26 agosto nella casa delle suore Orsoline a Breonio. Una storia che rivela un Dio che compie delle scelte a volte incomprensibili ai nostri occhi, scelte che non capiamo ma che sono fondate sul Suo sguardo, uno sguardo originalissimo, pieno d’amore, capace di vedere “oltre la superficie” della nostra esteriorità. Uno sguardo capace di fare nuove tutte le cose e di farci superare con fiducia quegli ostacoli e paure che appaiono enormi come dei Golia.
Sono stati dei giorni intensi quelli vissuti a Breonio, di quelli carichi di emozioni, di vita. Senza cellulari, senza social o chat, per godersi pienamente il “qui e ora”con gli amici vecchi e nuovi donati dal Signore. Un tempo per vivere un’esperienza forte, per dare profondità alla vita, per accorgersi che nello scorrere a volte così impetuoso delle nostre giornate c’è qualcuno che si prende cura di noi e desidera donarci gratuitamente la Vita piena, eterna.
Condivisione, gioco, preghiera, cammino, ascolto della Parola di Dio, servizio, riflessione, relazione, silenzio, canto… Sono solo alcune delle parole chiave che potremmo utilizzare per raccogliere quanto sperimentato dagli adolescenti, grazie all’accompagnamento di don Marco e degli animatori – Alessandro, Emma, Marco, Marianna, Matteo e Federico – che con gratuità si sono presi a cuore i ragazzi. Particolarmente significativo e importante è stato il tempo del deserto, iniziato la sera di mercoledì e durato fino alla tarda mattinata di giovedì: un’occasione preziosa per sperimentare che il silenzio non è qualcosa di cui aver paura perché vuoto, ma luogo in cui lasciarsi incontrare e amare da Dio e fare verità su quello che conta davvero.
Come non citare infine le serate trascorse ad ammirare il cielo stellato? Fermarsi e alzare gli occhi. Lasciarsi meravigliare e interrogare dall’Infinito. Ringraziare Dio Padre. Affidargli la vita.
“Perché la realtà è così: è di più. Io la posso descrivere dal punto di vista scientifico, la posso misurare, pesare, anche lavorare e cavarne qualcosa; ma c’è di più. In ogni cosa c’è di più. Quel di più di cui le cose sono segno, di cui le cose parlano: ‘i cieli narrano la gloria di Dio’.” L’avventura di Pinocchio, Franco Nembrini.
Giuseppe, Re dei sogni - Campo SAF 2022
Domenica sedici luglio è cominciata la nostra esperienza al campo SAF Vicariale che si è tenuto a villa Sacro Cuore di Levico e a cui hanno partecipato ragazzi tra i quattordici e i diciassette anni, adolescenti dalle parrocchie della nostra Unità Pastorale, ma anche della Parrocchia di Fumane, di Pedemonte e di Valgatara.
Il tema era Giuseppe, il re dei sogni, che ci incuriosito e affascinato fin da subito, non solo per gli spezzoni del cartone animato che ci ha accompagnato durante la settimana, ma soprattutto perché Giuseppe è l’esempio di come i sogni possano cambiarti la vita, soprattutto quando dietro a quei sogni c’è Dio che ti sta accanto.
Durante le giornate si svolgevano attività dove, divisi per gruppi, affrontavamo diverse tematiche inerenti ai sogni o alla storia di Giuseppe; tutte attività molto semplici, ma che permettevano di riflettere e di condividere le nostre opinioni, dandoci la possibilità di esprimerci e di crescere. Esperienza più significativa del campo è stato il deserto, dodici ore di totale silenzio in cui, grazie al rispetto reciproco e alla collaborazione tra noi ragazzi e gli animatori, si è mantenuto un ambiente tranquillo e di preghiera personale tramite la quale siamo riusciti ad entrare in contatto con no stessi e con Dio, nutrendo il nostro cuore di ciò che è veramente importante e vivendo così un momento unico ed indimenticabile.
Durante la settimana momenti come questi si alternavano ad altri di gioco e di svago come la gita e il bagno al lago di Levico, i falò sotto le stelle, la battaglia con le polveri colorate, la serata elegante, il cluedo e tantissimi altri giochi organizzati dagli animatori.
All’interno del campo c’era anche una famiglia composta da mamma, papà e tre figli, con cui, in particolare l’ultimo giorno, abbiamo potuto parlare e che ci hanno gentilmente e molto pazientemente testimoniato la loro vita come marito e moglie e come genitori. Oltre che con loro abbiamo potuto scambiare due chiacchere anche con il don, gli animatori e i cuochi che ci hanno tutti donato un po’ del loro tempo per parlarci delle loro storie, aprendoci gli occhi e facendoci vedere come la vita possa prendere diverse direzioni e dandoci così l’esempio concreto di cosa voglia dire la parola “vocazione”, nel quotidiano e nella vita delle persone.
Questo campo ci ha donato tanto: emozioni, svago, spensieratezza, amici nuovi e vecchi… e tutto quello che ci è stato donato, ci è stato donato grazie a don Francesco e agli animatori, che sono riusciti a creare un ambiente di condivisione in cui abbiamo potuto confrontarci tanto e allo stesso tempo divertirci. Bisogna ringraziare anche i super cuochi che ci hanno sempre regalato ottimi pranzi e cene, rendendo felici anche le mamme a casa in apprensione per i noi, con la paura che non mangiassimo abbastanza!
In cammino con i Magi - Campi invernali
SAN GIOVANNI IN LOFFA DESTINAZIONE: VITA
Nel pomeriggio di domenica 2 gennaio noi adolescenti siamo stati accolti presso la casa di San Giovanni in Loffa in cui siamo rimasti per i successivi quattro giorni. Dopo una veloce merenda siamo stati assegnati nelle nostre squadre e poi inviati nelle rispettive camere. Come benvenuto ognuno di noi ha trovato sul proprio letto una felpa, un libretto e un cioccolatino. Tempo che tutti si fossero sistemati, avessero indossato la felpa e girovagato un po’ per la casa, era arrivata l’ora di cena, preparata dagli straordinari cuochi. Più tardi ci siamo riuniti nel salone per fare dei giochi a squadre così da cominciare a socializzare con i compagni con cui avremmo vissuto questa esperienza.
Le giornate seguenti si sono susseguite più o meno con lo stesso ritmo: la mattina, dopo aver fatto colazione e finito i propri compiti, cominciavano le attività a squadre, che consistevano nel discutere e riflettere su argomenti e provocazioni proposte dal don. In seguito si trascorreva del tempo libero fino al pranzo. Dopo aver mangiato ed esserci riposati, gli animatori ci proponevano giochi di gruppo nel boschetto vicino. Ogni giorno ci riunivamo per la Messa e una mattina l’abbiamo celebrata appena svegli!
Il penultimo giorno era prevista una passeggiata, che però a causa del mal tempo è stata purtroppo annullata.
I campi hanno sempre permesso a noi ragazzi di stringere nuove amicizie e rafforzare quelle di vecchia data.
In particolare quest’ultimo è stato veramente significativo, non solo perché dopo due anni di pandemia avevamo bisogno di una boccata d’aria fresca, ma anche perché, essendo ragazzi più grandi, abbiamo potuto condividere momenti di svago e divertimento, durante i giochi a squadre o nel tempo libero, e altre occasioni di riflessione per lavorare su noi stessi e sul rapporto con Dio insieme a don Francesco e agli animatori. Infatti spesso durante la nostra vita quotidiana ci facciamo semplicemente trascinare dal corso degli eventi senza fermarci a pensare al significato della nostra esistenza, a quale stella stiamo volgendo lo sguardo.
Quindi vorremmo ringraziare con il cuore gli animatori e il don che ci hanno accompagnato pazientemente in questo percorso, insegnandoci l’importanza di condividere i nostri sogni con le persone che amiamo. Durante il campo ci hanno ricordano che Dio è sempre al nostro fianco, ci ama come siamo, ci sostiene e ci guida nelle difficoltà e nelle nostre scelte, come la Stella Polare a cui i marinai si affidavano per raggiungere la loro destinazione.
Vi ringraziamo inoltre per l’impegno nel trovare idee originali e divertenti per intrattenerci anche quando non tutto andava come avevate previsto. In particolare l’ultima sera dove i protagonisti erano la musica e la danza, infatti ci siamo divisi in tre squadre e abbiamo fatto delle sfide come se fossimo ad “Amici” e abbiamo potuto mostrare le nostre doti nel canto e nel ballo.
Un grande abbraccio e un ringraziamento ai cuochi che si sono prodigati per sfamarci con pasti stellari.
Con l’augurio di rivivere un’esperienza così preziosa, ci diamo appuntamento ai prossimi incontri.
Tratto da L'Arena

Falò e gita al lago
Il 9 settembre, per celebrare la fine dell’estate, nel campo parrocchiale di Volargne, abbiamo fatto un falò tutti noi Adolescenti della nostra Unità Pastorale Sant’Ambrogio in Valpolicella. Abbiamo iniziato la serata con la Messa celebrata da don Francesco per seguire poi con la cena al sacco. Dopo la cena abbiamo ballato e cantato tutti insieme, ripensando a tutte le bellissime esperienze che abbiamo vissuto questa estate condividendo una fresca fetta di anguria. Verso le 21 circa abbiamo vissuto una piccola Worship, adorazione cantata che ormai da qualche anno accompagna il nostro percorso di giovani e di comunità, proprio intorno al fuoco che ci scaldava e ci univa allo stesso tempo; durante l’adorazione abbiamo avuto la fortuna di ascoltare la testimonianza di una coppia della nostra comunità che ci ha raccontato la loro storia ed esperienza di Gesù. Dopo un momento di riflessione, ci siamo seduti tutti insieme per vedere un filmato con le foto riassuntive della nostra estate ADO, video che ci ha fatto rivivere tutti i bellissimi momenti della nostra super estate.
Il giorno seguente, come ultimo appuntamento dell’estate, abbiamo visitato la città di Sirmione, prima facendo un giro in motoscafo e vedendola dall’esterno poi, scendendo, abbiamo attraversato il paese passando dal castello per andare nella chiesetta di San Pietro in Mavino dove abbiamo celebrato la Santa Messa. Dopodiché abbiamo pranzato tutti in compagnia e, tra una partita a carte e quattro chiacchiere con gli amici, è giunta l’ora di andare a visitare le grotte di Catullo: abbiamo fatto un giro con le nostre animatrici e i nostri animatori che ci hanno fatto da guida, presentandoci i vari aspetti della vita degli abitanti di allora, per poi ascoltare una poesia di Catullo: “Odi et amo” che parla dell’amore. Dopo questa visita abbiamo ripreso il motoscafo e siamo andati su una spiaggia pronti per un bel bagno, l’ultimo dell’estate! Dopo tuffi e un buon gelato ci aspettava un giro pizza degno di nota. Abbiamo concluso la serata in riva al lago, ammirando lo spettacolo davanti a noi: le luci dei paesini che si riflettevano sull’acqua, la pace e la calma del lago e un canto per ringraziare il Signore Gesù per questa estate ci hanno ricordato quanto il Signore ci voglia bene e ci ami sempre per ciò che siamo, con i nostri pregi, ma anche con le nostre debolezze.
Giornate ADO Estate 2021
Noi ragazzi del gruppo ADO ( adolescenti ) dell’upsantadome, abituati alle grandi esperienze degli anni passati, quest’estate abbiamo, invece, condiviso giornate insieme e serate in compagnia.
Come prima avventura, noi ADO siamo stati chiamati a metterci al servizio dei bambini più piccoli delle nostre Comunità in veste di animatori al GREST. Grest pensato e costruito rispettando le norme covid e tutti gli accorgimenti della situazione che stiamo vivendo. Tra mascherine, gel, ma anche tanto divertimento, i ragazzi si sono quindi trovati in piccoli gruppi con noi animatori. Nonostante le molte regole da rispettare, l’obiettivo del grest era quello di trasmettere felicità e spensieratezza ai nostri animati tramite la parola chiave “Urrà!” che ci ha guidato per tutto questo primo periodo dell’estate.
Dopo giochi e laboratori, noi adolescenti, insieme ai nostri animatori, ci siamo ritagliati del “tempo per noi” con dei momenti di svago, prima fra tutti l’uscita in bici con partenza a Domegliara e arrivo a Rovereto dove ci attendeva una sosta per mangiare e “ricaricare” le nostre energie. Per il ritorno abbiamo contato sul “nostro amico” treno che ci ha accompagnato fino alla stazione di Domegliara. E pensate… i nostri ciclisti, dopo aver pedalato per ben 55 km, hanno affermato che sarebbero pronti subito per ripartire per una nuova meta. La tranquilla esperienza in compagnia, i sorrisi e le risate hanno reso questa avventura indimenticabile.
Finalmente un po’ di riposo… in seguito a tutta la fatica per arrivare in “montagna”, un giorno in piscina ci voleva proprio! Noi ADO abbiamo trascorso una rilassante giornata a Riovalli, tra piscine e scivoli. Il ritrovo era programmato per le ore 9 nel parcheggio per poi entrare nel parco acquatico alle ore 10 e iniziare così la vera e propria giornata insieme. È stata un’esperienza molto bella che ci ha catapultato nel passato quando tutti insieme potevamo vivere le gite del grest.
E sono arrivate anche le sfide tra di noi: due giornate di tornei di calcio e pallavolo stavano per iniziare. Eravamo tutti entusiasti! Squadre, tifosi, campi, arbitri… era tutto pronto per scoprire chi fossero i migliori giocatori di calcio e pallavolo dell’upsantadome.
Ci ha colto però un imprevisto: il temporale. Questo infatti ci ha impedito di iniziare le competizioni all’orario stabilito perciò ci siamo trovati a dover affrontare tre giornate di tornei anziché due. Nonostante ciò eravamo tutti elettrizzati quindi il “peso” di un giorno in più non si è affatto sentito. L’ultimo giorno, dopo le finali, abbiamo condiviso una buonissima cena con hamburger, patatine fritte, bibite e granite nel parco e in seguito ci sono state le premiazioni dei vincitori. A tutte le squadre partecipanti è stato consegnato un “dolce mazzo” di chupa chups e le migliori dei tornei hanno ricevuto un vero e proprio trofeo. Potevano mancare le rivincite? Certo che no! I nostri giocatori hanno concluso questi tre giorni proprio con delle partite di pallavolo che hanno concluso in clima giocoso e scherzoso i tornei. “Sono stati 3 giorni carichi di gioia e serenità, ma soprattutto pieni di sport. Nonostante il tempo non fosse pienamente dalla nostra alla fine siamo riusciti a concludere entrambi i tornei, di calcio e pallavolo. Ringraziamo tutta la parrocchia e gli animatori per questi momenti indimenticabili”.
“Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere […] Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune […] Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano il cibo con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio […]. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati”.
Proprio queste parole degli Atti degli Apostoli, che ci accompagnano dallo scorso anno, si fanno quindi presenti e vive in mezzo a noi, portando alla luce la vera essenza del gruppo ADO: relazioni, condivisione, servizio, preghiera e quotidianità.
GREST 2021
Quest'estate abbiamo avuto l'enorme possibilità di vivere l'esperienza del grest dopo un anno di restrizioni dovute alla pandemia di COVID-19. Ragazzi tra i 14 e i 19 anni sono tornati a rivestire il ruolo di animatori, giocando, divertendosi e prendendosi cura di circa 150 fratelli più piccoli, potendo essere d'esempio per affrontare le sfide di ogni giorno.
È stato sicuramente diverso da tutti i grest passati in quanto era necessario rispettare delle norme anti contagio, talvolta molto rigide. Il grest si è svolto tra il 14 giugno e il 9 luglio 2021, nei giardini di Sant'Ambrogio e Domegliara, sia la mattina che pomeriggio, dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e, il pomeriggio, dalle ore 15:00 alle ore 18:00.
I bambini e gli animatori erano divisi in gruppetti molto più piccoli rispetto agli scorsi anni. Tuttavia, alla fine, questa condizione si è rivelata essere davvero positiva. I ragazzi, infatti, erano divisi per età potendo così uniformare le attività e le varie esperienze, garantendo anche una maggiore facilità nel conoscere tutti i componenti del gruppo. Sempre a causa del covid è cambiato anche il modo di fare merenda, sicuramente una delle parte più preferite dai ragazzi. Solitamente si organizzavano delle tavolate dove venivano distribuite pastine e granite, molto rinfrescanti in estate, e tè: questa volta, invece, la merenda era molto più semplice, ma comunque buona. È stato distribuito tè e succo assieme alle pastine che permettevano così di concedersi qualche istante di pausa dal caldo estivo.
Nonostante il covid, siamo riusciti, tuttavia, a divertirci tanto: abbiamo ballato, giocato molto, svolto attività laboratoriali e abbiamo sperimentato dopo tanto tempo il gusto di aiutarci gli uni con gli altri, mettendo a frutto i nostri talenti per la comunità. Nonostante l'assenza di grandi gruppi, gite e abbracci, è stata un'esperienza positiva, dove si è potuta rivivere la "normalità" di cui da tempo avevamo bisogno. Gioia, spensieratezza, unione e soprattutto voglia di divertirsi sono stati alla base del grest "Hurrà! Giocheranno sulle piazze", slogan di questa edizione. Proprio il gioco ha trovato un ruolo principale nelle dinamiche e nelle giornate dove le relazioni sono state alla base dell'esperienza, vero simbolo della comunità che si fa famiglia attorno ai più piccoli, collaborando e trasmettendo quel messaggio di gioia che l'amico Gesù annuncia ai suoi fratelli.
Vogliamo ringraziare tutti gli adulti che hanno reso possibile il grest: le mamme dei lavoretti, le mamme della cucina, i nostri sacerdoti, e i coordinatori di noi animatori senza dimentaree famiglie che sempre ripongono la loro fiducia e la formazione dei loro ragazzi nelle esperienze dell' #upsantadome.
Tratto da L'Arena del 7 agosto 2021

Animatori al tempo del COVID
La pandemia che ha colpito tutto il mondo ha messo tutti noi a dura prova, cambiando le nostre abitudini e le nostre vite.
Anche essere animatore del gruppo adolescenti in questo periodo non è per niente facile. Ciò su cui si basa il nostro ruolo sono la relazione e l’incontro con i ragazzi per accompagnarli ad incontrare Gesù e alla scoperta della fede. Durante questo anno di pandemia, però, abbiamo visto queste possibilità scomparire e ci siamo, inoltre, trovati davanti a ragazzi cambiati che hanno visto modificare la loro vita a partire dalle piccole cose come andare a scuola o vedere i propri amici.
Come tutti siamo cambiati adattandoci a un nuovo modo di vivere, così abbiamo fatto noi animatori con il gruppo adolescenti: non si possono più fare le cose come si era abituati a fare prima. È stato necessario reinventarsi e trovare nuovi modi per stare in relazione con i nostri ragazzi.
Ed ecco che in un periodo dove tutto sembra andare storto, si impara la bellezza di apprezzare anche le piccole cose che prima sembravano scontate. Un semplice pomeriggio passato insieme a registrare i balletti e a parlare del più e del meno ritrova una luce diversa e assume un significato particolare. Anche ciò che prima ci sembrava banale adesso ha un sapore diverso.
Mi sono rimaste impresse le parole di un’adolescente una volta finite le registrazioni dei video dei balletti per i bambini e le famiglie della nostra unità pastorale. “Mi sono proprio divertita. È stato bello per una volta poter fare qualcosa di diverso dal solito, passare del tempo insieme a fare qualcosa di semplice ma allo stesso tempo così bello. Ne avevamo proprio bisogno e lo stesso vale anche per i momenti semplici che avete organizzato in questo periodo, sono quelli che rimangono. Grazie davvero per quello che fate”. Queste parole mi hanno colpita e mi hanno confermato ancora una volta quanto non si abbia bisogno di organizzare grandi eventi, ma basti davvero poco per regalare a loro e a noi un momento diverso e continuare a camminare insieme nella fede.
Ci vogliamo affidare, quindi, al Signore affinché ci infonda con il suo Spirito perché riusciamo a trovare nuove strade per stare con i nostri ragazzi e accompagnarli nel loro cammino alla scoperta della fede.
Tratto da L'Arena del 18 gennaio 2021

C'è posto per te... Meeting 2020
Ogni anno a scandire l’inizio del nuovo anno pastorale per gli adolescenti c’è un evento che coinvolge i giovani di tutta la Diocesi di Verona: il Meeting. Di solito ci si trova tutti insieme nel palazzetto di Verona e si passa la giornata tra spettacolo, Messa, balli e giochi; è un modo per rivedere gli amici conosciuti durante l’estate e iniziare l’anno divertendosi e facendo qualcosa di diverso dal solito.
Quest’anno, a causa della situazione che stiamo vivendo, non si è potuto svolgere questo evento come ogni anno, ma gli organizzatori del Centro Pastorale Adolescenti e Giovani hanno trovato un modo nuovo e sicuro per riuscire a riproporre il Meeting, quest’anno intitolato “C’è posto per te”.
Ci siamo trovati la mattina alle 8.30 alle opere parrocchiali di Domegliara, ci siamo accomodati nel salone e ci siamo collegati online con tutte le parrocchie della nostra Diocesi che hanno partecipato e il CPAG. La mattina è stata dedicata interamente alla visione dello spettacolo che narrava la storia di una famiglia particolare e un anziano che viveva vicino a loro.
Subito dopo, per concludere la mattinata, la Santa Messa tutti insieme e il pranzo. Nel pomeriggio, invece, si è tenuta la sfida tra le varie parrocchie partecipanti. A piccoli gruppi di 10 ci siamo cimentati in vari giochi: piedi in testa, jump-shift-clap-repeat, matite saltellanti e molti altri. Nonostante l’impegno, la voglia di arrivare fino in fondo e la grinta non abbiamo vinto, ma teniamo con noi la gioia dello stare insieme e del divertirsi.
E quindi grazie al CPAG, ai nostri animatori e a don Francesco che ci hanno permesso di vivere questo evento ancora una volta anche se in modo nuovo; ma soprattutto grazie a Dio che non perde occasione per ricordarci che c’è un posto pensato per ognuno di noi.
“Nel cuore e nella mente di Dio c’è un posto per te, [...] un posto singolare; tu sei importante per Dio [..] e se tu gli vorrai bene, ti donerà una mente e un cuore aperti agli altri. Apriamo il cuore e la mente, abbracciando tutti.” (Vescovo Giuseppe)

Tutto nuovo... per un anno mai visto!
Eh già, mai visto nulla di simile! Come moltissimi avvenimenti di questi ultimi mesi, tanto che lo scorso anno abbiamo lasciato in sospeso tutte le attività per via della quarantena.. Ma dobbiamo ammettere che abbiamo recuperato alla grande con l’attività estiva che abbiamo vissuto dal 15 giugno al 01 agosto. E’ stata un’esperienza di semplice condivisione della quotidianità che mi ha portato ad un pensiero sul nuovo anno che da settembre si apre: “Perché non riprovarci anche durante il tempo della scuola?” . Ovviamente in modo diverso da quello che abbiamo già vissuto durante le vacanze estive.
Sarà un anno diverso perché purtroppo per qualche tempo ancora non potremo fare i classici incontri adolescenti come abbiamo sempre fatto e dovremo lasciare in disparte il desiderio di ritrovarci tutti quanti insieme. Però non possiamo rinunciare a trovarci per raccontarci le nostre settimane e condividere la preghiera e la nostra fede e così crescere nella conoscenza di chi è Gesù per noi. Per questo sarà tutto nuovo anche nei modi di stare tra di noi, in piccoli gruppi, per un tempo più prolungato come un pomeriggio, una cena insieme e poi un piccolo momento di catechesi o preghiera. Queste ultime due ci contraddistinguono - catechesi e preghiera - perché il nostro centro è il Signore Gesù e desideriamo imparare a conoscerlo come qualcuno di importante per noi.
Questo è solo l’inizio di quello che ci aspetterà e forse è anche più interessante del solito! Alla fine, a bassa voce, possiamo dire che il virus ci ha aiutato a fare dei cambiamenti insperati. Non ci ha sconfitti, ci ha fatti crescere e ideare nuovi modi per stare insieme e vivere la fede.
In mezzo a tutte queste idee e desideri, abbiamo una data di inizio certa - Domenica 27 settembre - giorno in cui vivremo il meeting adolescenti (ovviamente non come gli anni passati, perché non possiamo ritrovarci in 4000 persone al palazzetto dello sport di Verona). Passeremo la giornata in parrocchia, collegati on-line con il centro di pastorale giovanile. Sarà il nostro trampolino di lancio per questo nuovo anno che si apre davanti a noi con una sola certezza: lo vivremo in modo nuovo, ma insieme.
Allora segnarsi in agenda il primo appuntamento: Domenica 27 settembre MEETING ADOLESCENTI.. Tenersi pronti che vedremo cose mai viste!
EstADO 3.0
Quella che abbiamo vissuto è un’estate un po’ diversa dalle altre: non ci sono stati campiscuola, né grest e nemmeno le solite attività che venivano proposte. È stata un’estate di cambiamenti nella quale ci è stato chiesto di reinventarci. Ed ecco che è nato ESTADO 3.0, un’esperienza per i nostri adolescenti dell’Unità Pastorale.
70 ragazzi delle nostre comunità a gruppi di 10, accompagnati da don Francesco e alcuni animatori, si sono alternati per tutto il mese di giugno e luglio per vivere un’esperienza di fede, quotidianità e servizio.
I ragazzi per due giorni e mezzo si sono ritrovati insieme negli spazi parrocchiali per condividere la quotidianità e mettersi al servizio dei più piccoli in un modo diverso. Infatti, hanno preparato materiale vario (giochi, lavoretti, video della preghiera, balletti) che potesse essere utile alle famiglie per far vivere ai propri figli un grest a distanza. Si iniziava la mattina alle 9 con un momento di accoglienza, una piccola colazione e un momento di preghiera per iniziare al meglio la giornata. Era poi il momento dei laboratori in cui ogni ragazzo ha messo a disposizione i propri talenti e le proprie capacità per creare giochi, balli o lavoretti per i più piccoli superando anche la timidezza e gli ostacoli che si ponevano di fronte. A mezzogiorno arrivava l’ora di pranzare e poi si viveva un tempo di riposo durante il quale molte sono state le chiacchierate e le sfide ai vari giochi. Verso le 15 poi arrivava il momento di rimettersi in gioco per creare dei nuovi contenuti per le nostre famiglie. Dopo la merenda, infine, vi era un momento più riflessivo dove i ragazzi erano chiamati a soffermarsi sulla propria vita, la propria quotidianità grazie a dinamiche diverse.
È stata un’occasione per tutti di rivedersi, riallacciare i rapporti dopo tutti i mesi di quarantena e vivere insieme dei momenti semplici ma speciali. È stata un’esperienza fatta di risate, giochi e scherzi vissuta nella semplicità della vita quotidiana, nella quale non sono mancati momenti di riflessione e condivisione.
Come animatori siamo stati molto contenti dell’esperienza fatta perché ci ha permesso di vivere con i ragazzi nella loro quotidianità, permettendo di andare più a fondo nella relazione con loro e cercando di testimoniare come anche nella quotidianità e nella semplicità sia possibile vivere bene la propria relazione con Gesù. L’obiettivo di questa esperienza è stato proprio quello di creare maggiore relazione con i nostri ragazzi condividendo con loro il nostro tempo, proprio come facevano i primi cristiani. “Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.” (Atti 2, 42)
Sicuramente questo è stato un tempo di grazia nel quale sono stati seminati vari semi che porteranno frutto per vivere al meglio l’anno che sta per iniziare.
Grazie ai nostri adolescenti che hanno deciso di mettersi in gioco, di vivere le loro giornate in un modo diverso dal solito, mettendosi al servizio dei più piccoli e dell’intera Comunità.
E infine, un augurio per tutti i nostri ragazzi. “Voi siete l’oggi di Dio, l’oggi della Chiesa. La Chiesa ha bisogno di voi per essere pienamente se stessa. Non lasciate che altri siano i protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno futuro!” (Papa Francesco).
Alla scoperta di un nuovo volto di Chiesa
“Cosa non ti piace della Chiesa cattolica?”: questa è la domanda con cui i 230 adolescenti della nostra vicaria della Valpolicella sono stati introdotti al camposcuola invernale vissuto a Roma. Dal 27 al 30 dicembre, infatti, 60 adolescenti della nostra Unità Pastorale tra i 14 e i 16 anni accompagnati da noi animatori e da don Francesco hanno vissuto dei giorni a Roma e dintorni dove hanno potuto fare esperienza e toccare con mano la vita di fede di alcuni testimoni cristiani dei nostri giorni e non solo. L’obiettivo che ci si era posti era abbattere i pregiudizi e le stereotipie che i ragazzi hanno sul mondo cattolico per presentare loro un nuovo volto, il vero volto, di fede. Per poter raggiungere questo obiettivo era necessario partire dalle loro opinioni e per questo si è strutturata un’attività che portasse i ragazzi a mettere sotto accusa la Chiesa riguardo i temi più dibattuti: gli stipendi dei sacerdoti, la pedofilia, i beni materiali della Chiesa.
Dalla prima sera si è poi ripartiti, per poter costruire una nuova immagine di Chiesa, dalla testimonianza di Gigi de Palo. Gigi è l’attuale presidente nazionale del Forum Associazioni Familiari, è sposato con Anna Chiara e hanno cinque figli. La sua figura si è fatta testimonianza per i ragazzi della Chiesa come famiglia. In modo spontaneo e anche divertente Gigi ha raccontato la meraviglia di essere marito e moglie, nonché famiglia cristiana. Non ha presentato la sua vita come rose e fiori, ma ha parlato di una vita segnata dalla fatica, dalle difficoltà: una vita simile a quella di molti dei nostri ragazzi, oltre che nostra. Il suo racconto autentico ha descritto la bellezza di essere famiglia cristiana e proprio quella famiglia, nel momento della sera quando sono tutti insieme, viene chiamata da Gigi stesso il suo “piccolo pezzo di Paradiso”.
Un piccolo pezzo di Paradiso l’abbiamo trovato anche nella comunità di Nuovi Orizzonti a Frosinone, dove la parola che ha aleggiato nell’aria e ci ha accompagnati è stata amore. Nella vita le nostre difficoltà possono intrappolarci, rinchiuderci in un vortice dal quale non riusciamo ad uscire: ci sentiamo soli, sentiamo che nessuno possa realmente comprendere il nostro dolore e cerchiamo degli idoli che possano colmare quel vuoto che sentiamo dentro. Ma l’idolo ci inganna perché ci porta a volere sempre di più, a non accontentarci e ci fa sentire ancora più soli. Ma non siamo soli, se glielo lasciamo fare Gesù è pronto a salvarci, cammina a fianco a noi e guarisce le nostre ferite per portarci a vita nuova.
Di difficoltà nella vita ne sapeva qualcosa anche Chiara Corbella Petrillo, una ragazza morta nel 2012 che è stata presentata anche da papa Francesco come una santa dei giorni nostri. Grazie alla testimonianza di padre Vito, sua guida spirituale, ci è stata presentata una figura che anche nella malattia e nel dolore, appoggiandosi a Cristo, è riuscita a non arrendersi e a dare testimonianza di quanto sia stupenda la vita. Chiara ci insegna a rivolgersi a Gesù come un amico, ci insegna ad affidarci a Lui anche nelle situazioni peggiori perché l’amore che ci dà ci porta a vivere nonostante tutte le fatiche con serenità e gioia, perché anche nella sofferenza ci si può aprire alla Luce.
Ma la Chiesa non è fatta solo di famiglia, carità e santità; è fatta anche di persone, è una comunità. Dopo un’intensa, oltre che movimentata, attività di orienteering per le vie di Roma, siamo giunti a Città del Vaticano dove abbiamo ascoltato l’Angelus del papa e abbiamo celebrato l’Eucaristia con il Cardinal Angelo Comastri che ci ha anche voluto incontrare personalmente e ci ha mostrato un’immagine di Chiesa accogliente e attenta al prossimo, proprio la Chiesa che descrive Madre Teresa di Calcutta che il cardinale ha conosciuto personalmente.
La città di Roma, così come la nostra Chiesa, è ricca di storia e per questo l’ultimo giorno abbiamo visitato le catacombe di San Callisto e di San Sebastiano. Abbiamo fatto un salto nel tempo percorrendo gli stretti cunicoli e osservando le tombe di quelle persone che hanno creduto fino in fono alla Parola di Dio e hanno dato la loro vita per annunciare il Vangelo e la vita di Gesù, i martiri. Come ci ha ricordato la nostra guida, riprendendo le parole di papa Francesco, non dobbiamo dimenticarci del passato, delle persone che hanno dato la loro vita per il Vangelo perché anche oggi ci sono tantissime persone al mondo che pagano a caro prezzo la loro fede.
“E andremo e annunceremo che in Lui tutto è possibile, e andremo e annunceremo che nulla ci può vincere. Perché abbiamo udito le Sue Parole perché abbiam veduto vite cambiare, perché abbiamo visto l’amore vincere”: e adesso tocca a noi, è il nostro turno di annunciare quello che abbiamo visto e le emozioni che abbiamo provato per far sì che i semi che sono stati seminati portino frutto.

Meeting Adolescenti... Ti cerco, mi trovi!
Il Meeting degli adolescenti è uno degli appuntamenti storici della Diocesi di Verona. È il più grande raduno di adolescenti e giovani provenienti da tutta la provincia e da alcune parrocchie del Lago Bresciano. Nato in origine come momento di ritrovo dopo le esperienze e i campi estivi, è divenuto col passare degli anni anche l'evento che inaugura e lancia il nuovo anno pastorale. È una grande festa, unica nel suo genere, fuori dagli schemi e dalle consuetudini, dall'ordinario. Insomma una festa… a modo nostro! Ma è soprattutto un’occasione importante per i ragazzi che, assieme ai loro animatori, ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, possono fare esperienza di una Chiesa giovane e viva, che si riunisce per celebrare Gesù Cristo nell'Eucaristia.
Nel corso della giornata si alternano provocazioni animate, musica live, riflessioni e momenti di catechesi. Immancabile la presenza degli N-joy, il gruppo di animazione che da anni ci accompagna in quest’avventura.
Come Unità Pastorale di Domegliara e Sant’Ambrogio abbiamo partecipato con i nostri 40 ragazzi insieme alle altre parrocchie della Valpolicella formando un gruppo di circa 300 adolescenti… un numero straordinario! Il meeting di quest’anno aveva l’intento di provocare i ragazzi sul tema della ricerca di Dio Padre. Attraverso una rappresentazione teatrale abbiamo conosciuto due giovani nostri coetanei che si scoprono fratelli e che hanno come desiderio comune la ricerca del proprio padre. Dopo numerose vicende e incontri importanti, che li rendono sempre più desiderosi di questo incontro, giungono a un punto in cui i loro sforzi sembrano inutili e la loro speranza svanisce. Però, quando ormai tutto sembra perduto, durante un concorso a cui partecipano, scoprono che il regista è il loro padre. Trovano un padre amorevole, che non ha mai smesso di cercarli e amarli. Un padre che, nonostante la lontananza, non ha mai smesso, con i suoi sforzi, di riportarli a sé, di trovarli. Un padre che ha sempre creduto nei suoi figli, sebbene questi avessero perso la speranza di trovarlo. Così è Dio un Padre che ama ognuno di noi come un figlio prediletto!C'è ancora spazio per noi giovani?
È ancora possibile credere per noi giovani? Che senso ha per i nostri adolescenti conoscere Gesù?
Sono semplici domande che si sentono spesso e che sono tanto vere quanto drammatiche, soprattutto per me giovane prete di 26 anni che mi ritengo fare parte della categoria giovanile. Vi dico “Sì, è possibile!” anche se non è semplice, infatti i nostri ragazzi sono molto attenti a quello che si dice loro e anche come ci comportiamo noi “più grandi” cogliendo immediatamente la bellezza. Questa loro attenzione ci chiede due impegni: il primo, di saper raccontare loro chi è Gesù per noi preti, animatori, parrocchiani… è solo un ideale? Una filosofia? O è una persona, il Figlio di Dio Padre che ci ama infinitamente? Il secondo impegno è di testimoniare la nostra fede in Gesù anche con il nostro modo di vivere.
In questo orizzonte con gli animatori abbiamo pensato che i gruppi adolescenti di 1°, 2° e 3° superiore proseguiranno in cammino iniziato gli anni scorsi con l’attenzione che sia un tempo in cui fare esperienza della bellezza della fede e di conoscenza di Gesù; è un cammino intenso ed esplicito perché il nostro primo strumento è il Vangelo. Sappiamo che l’adolescenza è il tempo delle contraddizioni ma anche delle emozioni, passioni ma è anche il tempo in cui si vive lo stupore dell’amore; ecco perché è importante annunciare il Vangelo, per rimanere stupiti da Dio che è Amore.
Abbiamo in cantiere e inizieremo a metà novembre il nuovo percorso con i 17/18enni, non saranno i “soliti” incontri adolescenti… niente a che vedere! Bisognerà uscire allo scoperto e non aver paura di raccontarsi o anche solo esprimere le proprie convinzioni o dubbi. Ci incontreremo il venerdì per un tempo un po' più rilassato con la cena e il tempo dell’incontro. È un percorso tutto nuovo, è un’occasione per prendere in mano la propria fede (magari un po' impolverata) e farla diventare fondamento della nostra vita, perché in fondo conoscere e sperimentare che Dio è Padre tocca qualche angolo nascosto del nostro cuore.
Per i giovani dai 18 anni in su ci sono gli incontri “Why not me? (Perché non me?) saranno 6 appuntamenti per leggere la propria vita alla luce della Parola e riconoscersi destinatari di quella chiamata alla pienezza di Vita che il Signore rivolge a ciascuno.
Come da tradizione ci saranno gli incontri chierichetti, il percorso della terza media post-cresima, il campo invernale adolescenti a Roma dal 27 al 30 dicembre, il ritiro della cresima ad Assisi dal 2 al 4 gennaio 2020… Insomma direi che, smentendo il titolo, lo spazio e le attività per noi ragazzi sono abbondanti; tutto questo senza aver preso in considerazione l’estate! Non resta che iniziare!
don Francesco Facchinetti
